Moxibustione in gravidanza: a cosa serve?
La moxibustione è una pratica terapeutica della medicina cinese utilizzata in diversi ambiti. In particolare la moxibustione in gravidanza si utilizza in ostetricia per favorire il rivolgimento podalico verso la corretta posizione cefalica del feto.
Bimbo podalico: come farlo girare?
Un bambino viene detto podalico quando, dopo le 32 settimane di gestazione, risulta ancora posizionato con la testa in alto e la parte inferiore (glutei, ginocchia o piedi) in basso. Tale posizione comincia a costituire un problema man mano che ci si avvicina al parto: a partire da questa settimana, infatti, lo spazio a disposizione nell’utero della mamma inizia a scarseggiare e il bambino potrebbe non riuscire a girarsi da solo in posizione cefalica.
La presentazione podalica può comportare un parto difficile (parto podalico) sia per la mamma che per il bambino, per questo negli ospedali, in caso di bimbo podalico, si preferisce ricorrere al parto cesareo.
Volete evitare il più possibile il cesareo?
Moxibustione: dalla natura la chiave per un parto naturale
Per evitare l’intervento è necessario favorire il capovolgimento del bambino, in modo da ottenere la presentazione cefalica. La pratica che trova largo utilizzo e un’alta percentuale di successo è la moxibustione.
Si tratta di una pratica non invasiva adatta alle donne in gravidanza perché non comporta rischi per la mamma e per il bimbo. Segue i principi dell’agopuntura, i suoi punti e meridiani, per favorire in modo del tutto naturale il capovolgimento.
Moxa per podalico: come funziona
La moxa, o moxibustione, si avvale dell’ausilio di un sigaro di artemisia che viene acceso e posizionato a una precisa distanza da un punto dell’agopuntura situato in prossimità del mignolo del piede (quindi, assolutamente non a contatto con la pelle!). Il punto corrisponde al canale della vescica e può stimolare anche l’utero.
Appena la mamma avverte il calore, il sigaro viene allontanato e di nuovo avvicinato con un movimento continuo e ritmico, simile alla beccata di un passero. Quando il bambino inizia a muoversi e a sussultare, si cambia piede.
Normalmente sono necessari dai 2 ai 7 giorni per il rivolgimento, per questo motivo non si può praticare la moxa troppo a ridosso del parto. Una volta iniziato il trattamento è buona prassi non interromperlo.
Trattandosi di una pratica non invasiva, questa ben è tollerata dalle mamme.
Sono la dott.ssa Isotta Pozzi e come specialista ho aiutato molte donne a partorire in modo naturale grazie al moxibustione. Contattatemi per una consulenza personalizzata.